[Meccanica dei Fluidi] Programma per calcolo coefficiente di perdita di carico – Diagramma di Moody

Ecco il diagramma di Moody necessario al calcolo del coefficiente di perdita di attrito. Cliccando sull’immagine si può visualizzare a pieno schermo e salvare per una facile consultazione.

Per tutti coloro che sono alla continua ricerca di un modo per evitare di spulciare quei fastidiosissimi diagrammi alla ricerca del dato giusto, ecco un altro programmino utile, questa volta per i calcoli associati al diagramma di Moody, utilizzato spessissimo nella meccanica dei fluidi. IL diagramma in questione serve per calcolare il coefficiente di perdita di carico all’interno di un condotto, conoscendone la rugosità relativa e il numero di Reynolds del flusso che lo attraversa. Calcolato il coefficiente, basta usare le leggi conosciute della meccanica dei fluidi per arrivare a determinare facilmente la perdita di carico.
Il programma ha un funzionamento semplicissimo: una volta aperto, basta inserire il numero di Reynolds e la rugosità relativa per effettuare il calcolo del coefficiente.
Il piccolo ma efficientissimo programmino è disponibile a questa pagina, dove potete trovare il link per il download, e tutte le informazioni dettagliate sul suo funzionamento.

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Cenni teorici alla base del programma

Questo programma è in grado di calcolare il coefficiente d’attrito per un fluido che si muove all’interno di una codotta.

E’ anche possibile calcolare il numero di Reynolds, dando le opportune informazioni al computer, e farsi suggerire alcuni tra i valori di scabrezza relativa indicativi per i materiali più comuni.

Senza entrare troppo nello specifico, diamo rapidamente e in parole molto povere una descrizione del problema, in modo che si capisca meglio cosa il programma deve fare.

Consideriamo un fluido in moto in una condotta. Questo fluido potrebbe avere un moto detto “laminare” se gli elementi di massa del fluido hanno velocità parallela alla direzione del moto e non hanno componenti radiali. Se ad esempio inserissimo un colorante vedremmo che il colore rimane un filo “colorato” e non si mescola con il resto del fluido. E’ possibile invece che il colorante si mescola al resto del fluido, ciò significa che gli elementi del fluido oltre ad avere velocità parallela alla direzione del moto, hanno anche una componente radiale e in questo caso si parla di moto “turbolento“. C’è una zona poi, detta di “transizione“, dove il movimento avviene ancora per filetti fluidi, ma che all’aumentare della velocità diventano sempre più instabili, e perdono il loro parallelismo e inizia a verificarsi uno scambio di massa tra le diverse regioni del campo (non avviene cambi di massa fra i filetti fluidi).

Perché è importante il coefficiente d’attrito ed il regime del moto e cos’è il numero di Reynolds?

Il numero di Reynolds è importante perché riesce a quantificare, sintetizzandolo in un numero adimensionale, il regime del moto, conoscendo la velocità del fluido nella condotta, il diametro della condotta (o diametro equivalente nel caso la sezione non sia circolare) e la viscosità cinematica del fluido.

(con velocità in [m/s], Diametro in [m] e viscosità cinematica in [m2/s])

Se il numero di Reynolds è minore di 2000 il moto del fluido è sicuramente laminare, se è compreso fra 2000 e 4300 il moto è di transizione e vi sono due fasce dove viene detto metastabile dove il fluido mantiene il suo moto se non è disturbato e oltre i 4300 il moto è sicuramente turbolento.

Il regime del moto del fluido è importante per stabilire le perdite energetiche quando si analizza una il moto di un fluido in una condotta nel caso reale, infatti una parte dell’energia posseduta dal fluido viene persa (dissipata in calore) per superare le resistenze che il fluido incontra nel suo moto (in questo caso ci riferiamo solo alle perdite di flusso distribuite nella condotta, non a quelle localizzate in strozzature, orifici ed altre fonti di perdite di carico localizzate).

  • Nel caso di moto laminare, le perdite di carico sono proporzionali alla velocità del fluido e la velocità media del fluido è la velocità di quella massima.
  • Nel caso di moto turbolento, le perdite di carico sono proporzionali al quadrato della velocità del fluido.

Il coefficiente d’attrito o di resistenza, contiene le diversità di comportamento legate ai diversi regimi di moto, alle caratteristiche del fluido e al contorno.

Nel caso di moto laminare, il coefficiente d’attrito si calcola semplicemente con la formula .

Nel moto turbolento di transizione e nel moto puramente turbolento  si usa la formula implicita di Colebrook-White:

Purtroppo questa formula non si risolve analiticamente, c’è da dire che per numeri di Reynolds molto elevati il primo termine dentro il logaritmo diviene ininfluente, e invece per tubi particolarmente lisci, la scabrezza e quindi la scabrezza relativa annullano il secondo termine e la formula si semplfica un pò ma anche in quest’ultimo caso rimane non risolta analiticamente.

Per valori del numero di Reynolds 2000<Re<105 si usa la formula aprossimata di Blasius:

Volendo invece un valore preciso o avendo a che fare con numeri di Reynolds ancora più elevati è necessario ricorrere al diagramma di Moody.

Incrociando il numero di Reynolds con la scabrezza relativa si trova il corretto valore del coefficiente.

Questo sembrerà strano ma è ancora oggi l’unico sistema valido quando non si ha a disposizione un software specifico per calcolare tale valore in funzione del numero di Reynolds e della scabrezza relativa quando il moto non è laminare.

Come funziona il programma

Come funziona questo programma

Questo programma chiede d’inserire il numero di Reynolds (oppure se non lo si conosce, attraverso il menu Help c’è una funzione per calcolarlo, e d’inserire la scabrezza relativa (anche quì, sotto il menu help c’è un piccolo aiuto alla compilazione del valore).

Il programma è fatto in modo da non ripetere (possibilmente) domande doppie, come ad esempio di dover inserire il diametro per il numero di Reynolds e lo stesso diametro per il calcolo della scabrezza relativa.

Se tutti i valori immessi sono giudicati congruenti, allora viene risolta numericamente la funzione di Colebrook-White se il moto è turbolento di transizione o puramente turbolento, altrimenti, anche nel caso di moto laminare si arriva al risultato, semplicemente dividendo il numero 64 per il numero di Reynolds.

Fonte: http://www.mondohobby.it/bitland/programmazione/ats/Reynolds/Reynolds.htm

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